L’educatore come geografo dell’umano
Una professione come quella educativa, orientata spesso alla costruzione di relazioni “significative” all’interno della quotidianità di nuclei familiari in situazione di vulnerabilità, ha bisogno di dotarsi di una struttura e di strumenti di lavoro soprattutto nella fase iniziale dedicata alla conoscenza delle famiglie, da cui la figura dell’educatore è spesso esclusa.
L’educatore invece concorre al pari di altre professioni e con specifiche attività alla costruzione di un Progetto Quadro inteso come insieme degli interventi che rispondono ai bisogni di un bambino/adolescente e della sua famiglia.
Le fasi e gli strumenti del metodo della conoscenza educativa proposte in queste pagine sono l’esito della rilettura del metodo della Valutazione partecipata presentato nelle Linee d’Indirizzo Nazionali, emanate dal MLPS del 2017, dal punto di vista della professionalità educativa.
Per questa ragione il libro può essere d’aiuto anche ai professionisti di area sociale e psicologico/psichiatrica che desiderano comprendere meglio il particolare contributo che i loro colleghi educatori possono dare valorizzandone le specificità.
L’educatore come geografo dell’umano è allora un’immagine che rappresenta il modo di esprimersi di una professione che fa della prossimità la cifra del proprio essere ed agire in équipe. Le famiglie in situazione di vulnerabilità si trovano metaforicamente come in una barca nel mare in tempesta e gli educatori sono essi stessi parte dell’equipaggio. La responsabilità dei professionisti implica però che essi si dotino prima di salire a bordo di una strumentazione tecnica fatta di mappe, bussole e funi, che aiuti a cercare e mantenere la rotta, tra le onde della bonaccia e i flutti della burrasca. E questo libro accompagna sicuramente a costruire un buon equipaggiamento.
Accompagnare bambini con famiglie in situazione di vulnerabilità